Il Festival della Malvasia 2021 torna alle origini con l’assegnazione del Premio Cosèta d’Or
Ventiquattro anni di Malvasia, ventiquattro Cosète assegnate. Un passato di tutto rilievo, a cui si guarda per ripartire, dopo la forzata sospensione del 2020. Timidamente, ma con tanta voglia di esserci e di promuovere il prodotto di eccellenza del nostro territorio, torna quindi il Festival della Malvasia, con l’assegnazione del 25° premio Cosèta d’Or, domenica 16 maggio.
In forma giocoforza ridotta, con la sola consegna del premio, senza l’imponente manifestazione nel Giardino Farnesiano, all’ombra della Rocca Sanvitale di Sala Baganza, che negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere, ma un appuntamento che è solamente rimandato al prossimo anno.
Il modo migliore di ripartire, talvolta è quello di tornare alle origini. E così è stato.
Non tutti, forse, sanno che il Festival della Malvasia, la tradizionale kermesse, unica in Italia, dedicata al rinomato vino bianco, prese il via nel lontano 1996 quando la Pro Loco, da poco costituita, istituì il premio “La Cosèta d’Or per il miglior vino Malvasia dei Colli di Parma”, e sin dal primo momento, l’Amministrazione Comunale e il Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini dei Colli di Parma diedero un contributo fondamentale.
Da quel giorno, ogni anno, una giuria di esperti, si ritrova nel terzo weekend di maggio per valutare le Malvasie in concorso e assegnare il prestigioso premio.
Dedizione, da parte di tantissimi volontari del paese, impegno e costanza, dell’amministrazione salese e del Consorzio dei Vini, che lo hanno sempre sostenuto, ed entusiasmo da parte di tutti i soggetti che via via hanno aderito alla manifestazione. Con queste caratteristiche, il Festival è cresciuto negli anni fino a diventare un evento di rilievo nel panorama non solo locale, ma a livello nazionale, con ospiti da tutta Italia, si ricordano, infatti, nelle edizioni trascorse la partecipazione tra i relatori di Beppe Vessicchio e di Umberto Guidoni.
Le stesse caratteristiche che vedono Pro Loco, Comune e Consorzio dei Vini fianco a fianco per progettare un’edizione 2021 ridotta, ma già con uno sguardo al futuro.
Il primo passo ufficiale del Festival 2021, è stato compiuto nella giornata di lunedì 26 aprile con la nomina della Commissione giudicatrice composta dalla presidente di AIS Emilia, Anna Maria Compiani e quattro sommelier accreditati AIS, che avranno l’arduo compito di esaminare le Malvasie partecipanti al concorso e decretarne il vincitore.
A partire dal 6 maggio il Festival accompagnerà virtualmente gli amanti della Malvasia direttamente nelle cantine di produzione, attraverso presentazioni video che verranno pubblicate nella pagina Facebook della manifestazione @festivaldellamalvasia.
Un viaggio tra i vitigni e le cantine dei produttori dove nasce la Malvasia, che ci accompagnerà fino a domenica 16 maggio con l’insediamento della commissione giudicatrice del premio “Cosèta d’Or”, la degustazione delle Malvasie in concorso e la nomina del vincitore.
“Un’idea lungimirante che, dal lontano 1996, ci accompagna anno dopo anno, quella della Cosèta d’Or, e che riusciamo timidamente a rilanciare anche quest’anno per la venticinquesima volta”, commenta Aldo Stocchi, presidente della Proloco di Sala Baganza.
“Siamo felici ed orgogliosi di essere riusciti a mantenere in vita una manifestazione così importante come il Festival della Malvasia – afferma Giulia Alfieri, assessore al Turismo del Comune di Sala – Il Festival sarà molto diverso da come ce lo ricordiamo, ma ugualmente bello e caratteristico. Speriamo che le nuove modalità virtuali verranno apprezzate dai nostri cittadini e non solo. Dobbiamo dire una grande grazie all’AIS, sezione di Parma, per il supporto che non ci hanno mai fatto mancare. Avevamo grandi progetti per quest’anno: sarebbe stato l’anno in cui avremmo dovuto ospitare i nostri partner stranieri, l’appuntamento ovviamente è solo rimandato! Per fortuna la tecnologia ci è venuta in soccorso, speriamo di riuscire a creare negli spettatori, la voglia di scoprire i nostri vini e i luoghi dove vengono prodotti”.
“Sarà un’occasione importante per dire “Noi ci siamo!” – commenta Maurizio Dodi, presidente del Consorzio Volontario per la tutela del vino dei Colli di Parma – per riaprire finalmente le porte delle nostre cantine ai viaggiatori del turismo enogastronomico, far scoprire l’accoglienza delle nostre strutture e l’impegno che quotidianamente mettiamo nella cura del territorio, con un occhio sempre più attento alla biodiversità. Un punto per ripartire anche in vista del prossimo “Colli di Parma Summer Wine”, iniziativa tutta da scoprire”.